L' Ascensione
Un
ulivo campeggia sul fondo oro, segno della gloria che Gesù ha manifestato
e di cui ha riempito la terra. L’albero sta al centro, come l’albero
del giardino in Eden, in continuità con la figura della Vergine-madre, la
nuova Eva, il femminile che accoglie la divina potenza e la fa
fruttificare.
Due figure maschili, angeli biancovestiti, diventano uno dietro la
Vergine: l’umano - divinità di Cristo, manifestata mediante
l’incarnazione dalla Madre Maria, rimane fra i suoi, continua a fluire
inondando della sua presenza la città degli uomini. Le mani alzate dei
due indicano energicamente la nube, il punto di riferimento di uno sguardo
rapito verso l’alto di tutti i discepoli; i corpi stessi sembrano essere
attratti, come da un vortice di trasfigurazione, verso l’alto, dove
Cristo è asceso.
Santa Maria, madre della misericordia, immobile, ritta, come sotto il
legno della croce (cfr Gv 19, 25), con lo sguardo umile e attento della
serva del Signore (cfr Gv 2, 3; Lc 2, 19; Sal 123, 2) rivolto
all’esterno, verso il mondo abitato, e con le mani oranti, intercede
presso il Figlio. (testi di
fr. Espedito D'Agostini, Via Lucis,
Servitium editrice 2000) |
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