il linguaggio dell'icona

Non segno d'ombra nel cielo, che di gloria avvolge invece la terra, scendendo sui fianchi dell'aguzza montagna. La cavità della roccia, come un utero, richiama lo spazio del buio originale e originante; e la forma, quasi un ricamo, rimanda al luogo della nascita, dell' incarnazione. Maria di Magdala rossovestita si china sulla tomba vuota, in cerca del suo Signore: neppure un angelo fasciato di luce la distoglie dalla concentrazione. L'altra Maria fissa invece il volto dell' angelo, protesa all' ascolto, rapita dalla sua parola; corporeità trasfigurata, allontana da sé il vaso degli aromi preparato per il corpo mortale. La palma verde si accompagna al fianco del monte, dalle cui viscere irrompe vittoriosa l'energia vitale.
(testi di fr. Espedito D'Agostini in
"Via lucis", p.12, Servitium editrice 2000 ISBN 88-8166- 144-6)